Alberi secolari silani

Alberi secolari  silani
Una varco sbarrato, forse

domenica 15 gennaio 2012

La morale  degli altri

La parola "morale" dovrebbe esser sempre qualificata dal sistema filosofico e/o religioso a cui va riferita o si autoriferisce. L'uso fattone nella vita pubblica è invece quasi sempre diretto all'altro, all'altra ai quali  si contesta qualcosa, sui quali ci si lamenta perché, per l'appunto non avrebbero  morale.
   E' come se fosse un aggettivo attributivo e predicativo dell'azione che fa l'altro, senza alcuna attinenza con se stessi, se non come persona lesa dagli altri. Nella bella Italia la morale viene invocata quando tutto va alla malora, all'orlo dell'abbisso. È allora che si alzano i Seneca che indossano la toga di saggi del mondo, i Socrate che, pur non sapendo cosa sia la cicuta, si sentono condannati a morte, anche se nessuno li ha mai presi in considerazione. Sono loro che dicono di morire per la libertà, di chi non si sa.
   E' un dato di fatto che i moralisti si qualifichino come tali da soli, autocommiserazione e autoqualificazione nello stesso tempo. E risaputo che si assurgano a giudici ed avvocati e poi condannino gli altri senz'appello. Mai se stessi. Usano le grandi testate per combattere il malcostume, la piazza per attaccar la mancanza di moralità del popolo, della massa. Mai un accenno a se stessi, mai una lamentela sul proprio comportamento. Non li ho mai visti in atteggiamento umile o almeno teatralmente contriti per darsi la colpa, per chieder perdono del male arrecato, della corruzione che hanno favorito e del male economico e sociale che hanno causato. Sono i veri traditori della società, quelli che sempre danno colpa agli altri. 



1 commento:

Vassovale ha detto...

Fabrizio De André - Morire per delle idee (1974)

Morire per delle idee, l'idea è affascinante
per poco io morivo senza averla mai avuta,
perchè chi ce l'aveva, una folla di gente,
gridando "viva la morte" proprio addosso mi è caduta.

Mi avevano convinto e la mia musa insolente
abiurando i suoi errori, aderì alla loro fede
dicendomi peraltro in separata sede
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè ma di morte lenta.

Approfittando di non essere fragilissimi di cuore
andiamo all'altro mondo bighellonando un poco
perchè forzando il passo succede che si muore
per delle idee che non han più corso il giorno dopo.

Ora se c'è una cosa amara, desolante
è quella di capire all'ultimo momento
che l'idea giusta era un'altra, un altro movimento
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta
ma di morte lenta.

Gli apostoli di turno che apprezzano il martirio
lo predicano spesso per novant'anni almeno.
Morire per delle idee sarà il caso di dirlo
è il loro scopo di vivere, non sanno farne a meno.

E sotto ogni bandiera li vediamo superare
il buon matusalemme nella longevità
per conto mio si dicono in tutta intimità
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè, ma di morte lenta.

A chi va poi cercando verità meno fittizie
ogni tipo di setta offre moventi originali
e la scelta è imbarazzante per le vittime novizie
morire per delle idee è molto bello ma per quali.

E il vecchio che si porta già i fiori sulla tomba
vedendole venire dietro il grande stendardo
pensa "speriamo bene che arrivino in ritardo"
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè, ma di morte lenta

E voi gli sputafuoco, e voi i nuovi santi
crepate pure per primi noi vi cediamo il passo
però per gentilezza lasciate vivere gli altri
la vita è grosso modo il loro unico lusso
tanto più che la carogna è già abbastanza attenta
non c'è nessun bisogno di reggerle la falce
basta con le garrote in nome della pace
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta,
ma di morte lenta.