Alberi secolari silani

Alberi secolari  silani
Una varco sbarrato, forse

venerdì 20 gennaio 2012

Sui ipsius (1): elogium magiae


Qualche volta bisognerebbe credere alla magia, perché da spiegazioni (irrazionali) che però acquietano l'animo umano, ci danno la possibilità di spiegar qualche cosa senza che ci si dia il senso di colpa. Infatti, quello che più ci dà fastidio, psicologicamente,  è attribuire consciamente la responsabilità del nostro operato  al nostro io responsabile. Ci rifugiamo, molto facilmente, nell’atrio del nostro io, che chiamerei exculpatio,  la cellula che ci permette di attribuire  la colpa  alla genetica o alla società; così ci sentiamo sicuri nella insicurezza generale. C’è un quantino di verità, ma solo all’ennesima potenza.

La magia ci aiuta, ci dà  certezze incredibili, il male non solo non viene da noi, ma è di  causa oscura,  operato dall’impero del male, multinazionale, una  congiura contro di noi, come la crisi economica che è certamente causata dall’ingordigia della Germania,  delle banche, delle holdings etc.  Mai vedere se siamo noi, se è la nostra stanchezza di esser uomini politici che si conquistano il tutto con la propria forza .

Ho detto che credo appassionatamente alla magia  proprio perché mi dà spiegazioni di cui non ho bisogno, ma che appagano la mia vita, il mio io. Afflitti da malattie ci piace dare la colpa ai geni,  preciso: non a quelli romantici, ma a quelli  formati da una sequenza di acidi nucleici, il famigerato DNA.  Io non ho alcuna responsabilità oggettiva, tutto dipende da un disegnatore oscuro che ha formato ed influenzato negativamente le mie sequenze. Io non devo, non posso far altro che maledirlo, esecrarlo , oppure passivamente accettarlo (non si parla di disegno divino?).

La magia delle attribuzioni tenta di lasciar la propria responsabilità fuori gioco. E forse non è del tutto errato, ci preserva da crisi depressive tremende. Meglio creder al fascino e alla maga, vicina di casa.

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