Qualche volta
bisognerebbe credere alla magia, perché da spiegazioni (irrazionali) che però
acquietano l'animo umano, ci danno la possibilità di spiegar qualche cosa senza
che ci si dia il senso di colpa. Infatti, quello che più ci dà fastidio,
psicologicamente, è attribuire
consciamente la responsabilità del nostro operato al nostro io responsabile. Ci rifugiamo, molto
facilmente, nell’atrio del nostro io, che chiamerei exculpatio, la cellula che ci permette di attribuire la colpa
alla genetica o alla società; così ci sentiamo sicuri nella insicurezza
generale. C’è un quantino di verità, ma solo all’ennesima potenza.
La magia ci
aiuta, ci dà certezze incredibili, il
male non solo non viene da noi, ma è di causa oscura, operato dall’impero del male, multinazionale, una
congiura contro di noi, come la crisi
economica che è certamente causata dall’ingordigia della Germania, delle banche, delle holdings etc. Mai vedere se siamo noi, se è la nostra
stanchezza di esser uomini politici che si conquistano il tutto con la propria
forza .
Ho detto che
credo appassionatamente alla magia proprio perché mi dà spiegazioni di cui non ho
bisogno, ma che appagano la mia vita, il mio io. Afflitti da malattie ci piace dare la colpa ai geni, preciso: non a quelli romantici, ma a quelli formati da una sequenza di acidi nucleici, il
famigerato DNA. Io non ho alcuna
responsabilità oggettiva, tutto dipende da un disegnatore oscuro che ha formato
ed influenzato negativamente le mie sequenze. Io non devo, non posso far altro
che maledirlo, esecrarlo , oppure passivamente accettarlo (non si parla di
disegno divino?).
La magia delle
attribuzioni tenta di lasciar la propria responsabilità fuori gioco. E forse
non è del tutto errato, ci preserva da crisi depressive tremende. Meglio creder
al fascino e alla maga, vicina di casa.
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